Si può cambiare veterinario? Ecco come e perché

Cambiare veterinario

Decidere di cambiare veterinario non è una cosa da prendere alla leggera: l’animale domestico si è già abituato al professionista che lo ha in cura, si fida e magari ha superato l’iniziale paura di andare a fare una visita. Allora perché alcuni pet owners lo fanno comunque? Come funziona il cambio di veterinario e in quali casi avviene?

Quando cambiare veterinario è una scelta obbligata

Bisogna cambiare veterinario quando quello a cui ci si affida da tempo va in pensione, quando si cambia città di residenza o di domicilio oppure quando ci si trova molto male con l’attuale studio o libero professionista. Alcune di queste motivazioni sono oggettive e indiscutibili. Quando il veterinario va in pensione, sceglierne un altro è indispensabile. Lo stesso vale quando ci si trasferisce in una nuova città o in un nuovo paese.

Nessuno dei pet owners vuole effettuare chilometri per portare il proprio animale domestico dal veterinario, né rischiare di saltare vaccinazioni e visite periodiche perché il professionista è troppo lontano. Per questo in seguito a un trasferimento è necessario cambiare veterinario per far sì che quello nuovo sia facilmente raggiungibile anche in casi di emergenza.

Diversa è la situazione quando cambiare veterinario si rende necessario perché il professionista non soddisfa il pet owner. Si tratta di una situazione piuttosto grave per entrambe le persone coinvolte, e soprattutto per l’animale domestico che si trova nel mezzo della diatriba.

Posso cambiare veterinario se non sono soddisfatto?

Assolutamente sì. Dato che in Italia non è previsto un professionista assegnato d’ufficio (come il medico di base per gli umani, per intenderci), ogni pet owner può scegliere il veterinario, l’ambulatorio o l’ospedale veterinario privato a cui affidarsi in maniera autonoma. Questo comporta lati positivi e negativi.

Se da un lato il veterinario può acquisire sempre nuovi clienti con buone capacità di marketing e un servizio impeccabile, basta un errore per far sì che il cliente decida di cambiare veterinario. Alla domanda Posso cambiare veterinario? troverà infatti una marea di altri professionisti disponibili in zona, e deciderà in base alla convenienza del tariffario, alla vicinanza a casa e alla buona reputazione del professionista.

Ma come cambiare veterinario? Si tratta di un passaggio semplicissimo: si richiede allo studio attuale una copia della documentazione del pet, o meglio ancora la si scarica in formato digitale se l’ambulatorio lo prevede, e si porta tutto da un altro professionista. Semplice e veloce per il pet owner, un vero disastro per il veterinario.

Evitare che i propri clienti vogliano cambiare veterinario

Se per il pet owner cambiare veterinario è poco più complesso di uno schiocco di dita, per il professionista si tratta di una grossa perdita. Non bisogna solo considerare il cliente perso, ma anche il colpo sulla reputazione complessiva, che si diffonderà a macchia d’olio tra gli altri clienti. Come fermare l’emorragia di pet owners che decidono di cambiare veterinario?

  1. Analizzare i motivi del cambiamento. Come abbiamo visto, ci sono situazioni in cui cambiare veterinario è una necessità. Se il pet owner ha lasciato lo studio per uno di quei motivi, non c’è nulla di cui preoccuparsi. Se invece si tratta di una scelta libera, bisogna capirne il perché.
  2. Fare questionari periodici. I pet owner sono i clienti del veterinario e del suo studio: in maniera periodica è bene analizzare se hanno qualcosa di cui lamentarsi. Questo permetterà di risolvere i problemi in atto e fermare il cliente che vuole cambiare veterinario.
  3. Assicurare un servizio di eccellenza. Bisogna sempre ricordare che per chi ha un animale domestico in casa, la sua cura e la sua salute sono prioritarie. Cambiare veterinario è l’unica scelta da fare se questi si dimostra poco attento ed empatico verso il pet.
  4. Curare il servizio a 360°. Non si tratta solo della professionalità con cui si affrontano le cure al pet, però. Anche la facilità di presa appuntamento, la disponibilità a rispondere ai quesiti del pet owner e la rateizzazione dei pagamenti influiscono sulla scelta. Un’app come Veterly può aiutare a gestire tutto ciò in maniera ottimale.
  5. Trattare con rispetto sia l’animale che il pet owner. Lo sappiamo, a volte chi ha un animale in casa può andare nel panico per un nonnulla e invadere la casella di messaggistica del veterinario. In questi casi è bene mettere dei paletti chiari agli orari e ai canali di comunicazione, senza però dimenticare l’empatia: in quel momento la persona che sembra fastidiosa e inopportuna è solo molto spaventata per il suo animale domestico.

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